Intervento dell’Em.mo Card. Jaime Spengler O.F.M.
Intervento di Sr. Alessandra Smerilli F.M.A.
Intervento della Dott.ssa Lorna Gold
Alle ore 13.00 di oggi, presso la Sala Stampa della Santa Sede, in Via della Conciliazione 54, ha avuto luogo la Conferenza Stampa di presentazione della conferenza internazionale“Raising Hope for Climate Justice”,promossa dal Movimento Laudato Si’ in collaborazione con vari partner ecclesiali e istituzionali, in occasione del X anniversario dell’EnciclicaLaudato Si’di Papa Francesco.
Sono intervenuti: l’Em.mo Card. Jaime Spengler O.F.M., Arcivescovo di Porto Alegre, Presidente della Conferenza Episcopale del Brasile e del CELAM; La Dott.ssa Lorna Gold, Direttrice Esecutiva del Movimento Laudato Si’; Sr. Alessandra Smerilli F.M.A., Segretaria del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale; L’On. Arnold Schwarzenegger, già Governatore della California e Presidente dell’USC Schwarzenegger Institute; L’Honourable Dr. Maina Talia, Ministro degli Affari Interni, dei Cambiamenti Climatici e dell’Ambiente di Tuvalu.
Pubblichiamo di seguito alcuni interventi:
Intervento dell’Em.mo Card. Jaime Spengler O.F.M.
Desidero innanzitutto ringraziare per questa opportunità. Non sono teologo, né specialista nel tema in questione! Tuttavia, sono consapevole che vi è un grande risveglio, soprattutto tra i giovani, sulle questioni legate ai cambiamenti climatici. Questo alimenta la nostra speranza! Ringrazio tutti per la pazienza! Non sono poliglotta! Sono, si, ottimista! Sono anche qualcuno che crede che insieme possiamo costruire percorsi percorribili affinché tutti abbiano condizioni di vita dignitose.
Siamo figli della modernità; viviamo sotto un modello tecnocratico guidato da una sorta di "ingenuità" che immagina che la realtà, il bene e la verità fioriscano spontaneamente dal solo potere della tecnologia e dell'economia. Questo modello tende a porre l'essere umano al posto di Dio, rendendo l'uomo stesso il maggior pericolo per se stesso. È quanto constatiamo in ampi settori della convivenza umana!
1. Stiamo celebrando i 10 anni dalla pubblicazione dell'enciclica Laudato si' del compianto Papa Francesco. Si tratta di un testo paradigmatico, che ha fatto, fa e continuerà a fare storia. È un testo che resterà come un punto di riferimento anche nella storia della Dottrina Sociale della Chiesa.
2. Ci troviamo in una congiuntura storica segnata da diverse crisi: antropologica, sociale, politica, economica e anche ecclesiale. Le crisi producono angoscia. Angoscia nel senso etimologico del termine. Non possiamo sottrarci o ignorare le sfide che il nostro maltrattato pianeta ci impone. I segnali sono inconfutabili! Viviamo tempi segnati dal pericolo! Pericolo di arrivare a un punto di non ritorno, di rottura. Tuttavia, ricordando il poeta, possiamo affermare che "dove (...) vi è il pericolo, cresce anche il salvatore" (F. Hölderlin).
3. Credo che sia stato e sia possibile prevedere il giardino dell'Eden. Crediamo che lo spirito del Creatore sia capace di fare nuove tutte le cose, purché l'essere umano, parte del tutto, partecipante all'opera della creazione, si senta interpellato a prendersi cura, coltivare e promuovere il giardino! La Terra, con tutto ciò che contiene, è un essere vivente. Come ogni essere vivente, è fragile! Non possiamo sfruttarla in modo aggressivo, brutale, smisurato. Ha bisogno di essere trattata bene, rispettata, amata! È bella; e la bellezza ci ordina di preservarla! Questa è una responsabilità urgente per tutti. Sì, la Terra è bella!
4. Come non ricordare qui il Cantico delle Creature, composto da Francesco d'Assisi, in dialetto umbro?
1 Altissimo, onnipotente, buon Signore, a Te siano lode, gloria, onore e ogni benedizione.
2 A Te solo, Altissimo, si addicono e nessun uomo è degno di nominarti.
3 Sii lodato, mio Signore, con tutte le Tue creature, specialmente il mio Signore fratello Sole, il quale fa il giorno e per lui ci illumini.
4.Ed egli è bello e radioso, con grande splendore: da Te, Altissimo, ci dà l'immagine.
5. Sii lodato, mio Signore, per la sorella Luna e le stelle: in cielo le hai accese, chiare, preziose e belle.
6.Sii lodato, mio Signore, per il fratello vento e per l'aria, e le nuvole, e il sereno, e ogni tempo,
per cui dai alle Tue creature il sostentamento.
7.Sii lodato, mio Signore, per la sorella acqua, che è tanto utile, umile, preziosa e casta.
8 Sii lodato, mio Signore, per il fratello fuoco, con cui illumini la notte, ed egli è bello, allegro,
robusto e forte.
9 Sii lodato, mio Signore, per nostra sorella madre Terra, che ci sostiene e governa, e produce
diversi frutti, con fiori colorati e verdure.
10 Sii lodato, mio Signore, per coloro che perdonano per il Tuo amore e sopportano malattie
e tribolazioni.
11.Beati coloro che le sopportano in pace, poiché per Te, Altissimo, saranno coronati.
12.Sii lodato, mio Signore, per nostra sorella la morte corporale, alla quale nessun uomo vivente può sfuggire.
13. Guai a coloro che muoiono in peccato mortale! Beati coloro che hanno compiuto la Tua santissima volontà, perché la seconda morte non farà loro alcun male.
Il codice 338 della Biblioteca Comunale di Assisi così lo descrive: «Cominciano le lodi delle Creature, che il beato Francesco compose, per lode e onore di Dio, quando era malato a S. Damiano». È stato, dunque, nel mezzo di un enorme dolore, tra stigmatizzazione e morte, che dall'anima di Francesco è scaturito questo invito gioioso a tutte le creature a lodare il Signore.
5 - Preservare richiede lodare! Questo è ciò che Francesco d'Assisi - e quello di Roma! - ci ricordano! Credo che dobbiamo riscoprire la capacità e la necessità di "venerare la Terra". È vero che stiamo perdendo - o abbiamo già perso! - la capacità di ascoltarla! Essa geme dolori di parto! I fenomeni estremi che si verificano con maggiore frequenza sono espressioni tangibili di una malattia silenziosa che colpisce tutti, specialmente i più vulnerabili, i più poveri. La ragione di questa insolita velocità, secondo i dati della scienza, è nei grandi progressi legati all'intervento sfrenato dell'uomo sulla natura negli ultimi due secoli (cfr. LS, 14).
6 - La crisi ecologica è anche una crisi di fiducia: il mondo non si salverà se le nazioni non recupereranno la necessità di credere l'una nell'altra e di assumere responsabilità comuni fondate sul principio di giustizia (cfr. Leone XIV).
Come comunità di fede, la Chiesa è orientata dalla fede ricevuta dagli Apostoli e che annuncia e prega. Vi è un principio della liturgia cattolica che afferma: Lex orandi, lex credendi. Possiamo dire: la Chiesa prega ciò che crede; o ciò che crede, la Chiesa lo prega. Varrebbe ricordare quanto recitiamo, ad esempio, nelle Preghiere Eucaristiche III e IV: "...Tutto ciò che avete creato proclama la vostra lode; (..) date vita e santità a tutte le cose. (...) Avete fatto tutte le cose per coprire di benedizioni le vostre creature e per rallegrare molti con lo splendore della vostra luce".
È questa comprensione che fa sì che la Chiesa, attraverso il suo magistero, promuova la tematica in questione. Ha ben presente che deve trasmettere ciò che essa stessa ha ricevuto dal suo Signore e che ha sviluppato come dottrina nel tempo.
La crisi ecologica che viviamo richiede decisioni segnate, sì, dall'etica! Per questo, abbiamo bisogno della determinazione e del coraggio di uomini e donne con forza politica; direi, che siano statisti!
È urgente la disponibilità di uomini e donne di buona volontà per una vera conversione ecologica integrale. È urgente ascoltare il grido della Terra e dei poveri.
Il modello tecnocratico, segnato da un enorme potere, necessita di un'etica solida, una cultura e una spiritualità che gli pongano realmente dei limiti (cfr. LS, 105). Un tale potere, se nelle mani di pochi, è capace di distruggere la vita!
7. Se da un lato si impone all'orizzonte un sistema dominante - il sistema del mercato e dell'economia (tecnocratico!) - che sta distruggendo interi ecosistemi, dall'altro dobbiamo nutrire la speranza! Sì, la speranza, poiché si intravede un orizzonte di fraternità, solidarietà e fede che indica una possibile soluzione alle sfide attuali che ci angustiano. Le richieste che emergono dal basso in tutto il mondo - dai poveri, dai popoli originari, dai piccoli - ci ricordano il primato della persona umana, la difesa della sua dignità; ci dicono che l'etica deve prevalere sugli interessi contingenti.
8. Francesco d'Assisi ci ricorda - ci avverte! - che vi è una relazione intima tra il divino, l'umano e l'ambiente. Tutti, tutto è interconnesso! Siamo fratelli! Francesco di Roma ha ripreso, riscoperto, ricordato tale relazione e ci ha convocati a promuovere rapporti armoniosi con tutto e con tutti.
9. Di fronte alle relazioni distorte presenti in vari ambiti della vita sociale, siamo chiamati a cooperare per trasformare le strutture che attualmente sostengono il modello economico dominante. Per questo dobbiamo unire le forze, mettere insieme le migliori risorse della società, delle scienze positive e delle scienze dello spirito; costruire alleanze, coltivare relazioni fraterne e solidali basate sul principio del bene comune...
10 - Le soluzioni per affrontare la crisi ambientale non possono essere ridotte a mere regolazioni tecniche o finanziarie. È necessario integrare, ad esempio, le diverse visioni del mondo e pratiche dei popoli originari; combinare le loro conoscenze con ciò che la scienza si impegna a valutare.
11 - In questo cammino di promozione di un'ecologia integrale non sarebbe umano, non sarebbe etico, non sarebbe cristiano ignorare i poveri, dimenticare i piccoli!
Dobbiamo metterli al centro delle scelte e delle decisioni; al di sopra di tutto deve esserci la cura e la promozione della vita. La vita di tutto e di tutti, soprattutto dei più poveri.
12 - Auspico che la COP 30, che si celebrerà alle porte dell'Amazzonia, sia occasione per decisioni coraggiose! Decisioni che gli statisti sono chiamati a costruire, poiché la scienza mostra che il tempo stringe. Decisioni necessarie affinché le future generazioni possano avere giorni migliori. Quando trattiamo dei cambiamenti climatici e della urgente e necessaria transizione energetica, non si può agire in maniera "romantica". Si tratta di un problema umano e sociale in senso ampio, con ripercussioni in diversi ambiti. È necessario coraggio per costruire forme vincolanti di transizione energetica che siano efficienti, vincolanti e monitorabili (LS, 58).
Il Sud Globale è impegnato a partecipare e cooperare affinché affrontiamo il problema ora. La crisi ecologica e il conseguente riscaldamento globale non possono essere trattati come una questione da discutere più avanti! Siamo al limite del possibile! Ancora un po' e non avremo capacità di ritorno. È necessario convertirsi! Ora! "Non vi sono cambiamenti duraturi senza cambiamenti culturali, senza una maturazione del modo di vivere e delle convinzioni della società; non vi sono cambiamenti culturali senza cambiamento delle persone" (LS, 69).
Infine, vale sempre ricordare che il Pianeta può continuare senza di noi; ma noi non possiamo sopravvivere senza il Pianeta.
[01225-IT.01] [Testo originale: Italiano]
Intervento di Sr. Alessandra Smerilli F.M.A.
Signore e Signori, cari amici, è per me una gioia e un piacere poter intervenire oggi in occasione di questa conferenza stampa, che segna l’avvio di un evento molto significativo: la celebrazione del decimo anniversario dell’enciclica Laudato Si’, durante l’anno giubilare e con la presenza del Santo Padre.
Per prima cosa, desidero ringraziare il Movimento Laudato Sì, qui rappresentato dalla sua Direttrice Esecutiva, Lorna, per aver organizzato questa Conferenza coinvolgendo la partecipazione di personalità del mondo ecclesiale, sociale, scientifico e politico. Un bell’esempio di una “Chiesa in uscita”.
Con la Laudato Sì, dieci anni fa, Papa Francesco ci consegnava un testo che non era soltanto un documento del Magistero, ma una vera e propria “carta di navigazione” per la nostra epoca. Con parole profetiche ci ricordava che “tutto è connesso” e che la cura della casa comune è inseparabile dalla giustizia verso i poveri, dalla pace tra i popoli e dall’affermazione della dignità di ogni persona.
In questo decennio, Laudato Si’ ha saputo toccare non solo le coscienze dei fedeli, ma anche quelle di uomini e donne di buona volontà in tutto il mondo. È divenuta una fonte di ispirazione per tanti, nei contesti più diversi. Oggi possiamo dire che ha generato un vero e proprio movimento globale e ramificato, di cui il Movimento Laudato Sì è una delle espressioni più vivaci, che continua a crescere e ad alimentare nuove iniziative per la cura della creazione.
Il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, a cui il Santo Padre ha affidato la missione di integrare le varie dimensioni dello sviluppo mantenendo sempre la persona al centro, ha cercato in questi anni di promuovere e accompagnare percorsi concreti che rendessero viva la visione dell’Enciclica partendo da quanto di buono lo Spirito Santo ispirava in tanti realtà locali.
In questi anni, tante Chiese particolari hanno sostenuto processi di conversione ecologica nelle diocesi, nelle parrocchie, nelle scuole e nelle università cattoliche. Contemporaneamente, iniziative come la Laudato Si’ Action Platform, hanno coinvolto famiglie, comunità religiose, istituzioni educative e realtà imprenditoriali in cammini di sette anni verso stili di vita più sostenibili e solidali.
Tra le iniziative più recenti, desidero richiamare la vostra attenzione su un progetto a cui papa Francesco teneva in modo particolare: il Borgo Laudato Si’ a Castel Gandolfo, inaugurato dal Santo Padre Leone XIV lo scorso 5 settembre e che sarà sede di una parte della Conferenza.
Questo progetto non è solo un segno tangibile, ma è anche un laboratorio di futuro. Nei terreni e negli spazi delle Ville Pontificie è nato un luogo in cui fede, ecologia e cultura si intrecciano armonicamente.
In occasione della sua inaugurazione, il Papa ci ha ricordato che la cura del creato rappresenta una vera e propria vocazione per ogni essere umano, un impegno da svolgere all’interno del creato stesso, senza mai dimenticare che siamo creature tra le creature e non creatori.
Il decimo anniversario della Laudato Si’ non è dunque un traguardo, ma un nuovo inizio. Ci chiama a un rinnovato impegno, perché sappiamo che le sfide sono ancora enormi: il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità, le disuguaglianze sociali, le migrazioni forzate, i conflitti che hanno sempre più anche radici ambientali.
Eppure, come ricordava Papa Francesco, non possiamo lasciarci rubare la speranza. Nella L.S. egli ci ricorda che “i deserti esteriori si moltiplicano nel mondo, perché i deserti interiori sono diventati così ampi”, e che “la crisi ecologica è un appello a una profonda conversione interiore”.1 L’enciclica ci indica che ognuno di noi, a livello personale e comunitario, ha una responsabilità e una possibilità di conversione e di cambiamento. In primo luogo, partendo da se stesso. Che questi tre giorni di preghiera, riflessione, testimonianza e festa, siano innanzitutto un invito a ciascuno a guardare dento di sé, a tornare al cuore, a riconnettersi con Dio, con gli altri e con la natura.
Il futuro del pianeta, infatti, non è una questione che riguarda solo i governi: riguarda ciascuno di noi, le nostre famiglie, le nostre comunità, il modo in cui produciamo, consumiamo, ci relazioniamo con gli altri e con il creato.
Concludo con un’esortazione di Papa Francesco: “camminiamo cantando! Che le nostre lotte e la nostra preoccupazione per questo pianeta non ci tolgano la gioia della speranza”2. Questo è l’invito che oggi risuona forte, e che ci accompagnerà nei prossimi giorni.
Grazie.
[01220-IT.01] [Testo originale: Italiano]
Intervento della Dott.ssa Lorna Gold
Thank you for your attendance here at this conference to mark the ‘Raising Hope’ Conference which starts tomorrow in Castel Gandolfo.
This conference has been organised by the Laudato Si’ Movement, in close collaboration with leading member organisations and partners, namely the Vatican Dicastery of Integral Human Development, Caritas Internationalis, CIDSE, UISG, Focolare Movement, and the Ecclessial Networks Alliance (ENA). We expect around 1000 people to join us tomorrow for the high level opening with His Holiness Pope Leo XIV, which will be transmitted live on Vatican media and 500 invited delegates to continue with working sessions on Thursday and Friday. We are delighted that a number of leading voices, including our distinguished guests here today, accepted our invitation to join us at this historic moment.
In addition to the official conference programme, tomorrow morning there will be a COP30 Global Ethical Stocktake event for 35 faith leaders in the Borgo Laudato Si’ with the Honorable Marina Silva, the Minister of the Environment of Brazil. There will also be a Laudato Si’ festival to celebrate ten years of the life of our movement, reflecting the vibrancy and richness of initiatives right across the world in response to the ecological crisis. Pope Francis urged us to not give in to despair, but ‘to sing as we go’ - believing that even in the most challenging times, hope can prevail and things can change.
This unprecedented collaboration between Catholic organisations, in partnership with leading voices from many faiths and civil society, comes just a month before COP30. We know that leaders are not making adequate progress towards safeguarding our climate for future generations. Despite the growing urgency of the climate crisis, and the injustice it represents, we are dismayed at the lack of serious progress to shift away from fossil fuels without delay, as Pope Francis urged in 2015, and again in Laudate Deum in 2023. We call on all governments to publish ambitious NDCs and to commit financial resources required to turn this around.
Whilst we call on all governments to take action immediately, we are not prepared to wait. Our conference this week is about seeing how we, as non-state actors with very significant outreach to millions of people right across the world, can step up. How can we go faster and deeper to bring about change? What collaborations can emerge to enable us to have greater impact? We are happy to that many global leaders from the worlds of climate philanthropy and social enterprise are joining us this week to forge new partnerships.
By the end of this week we will launch a pledge - the Laudato Si’ 10 pledge - inviting those present at the Conference, and those who with to join us, to set out clearly their ambition contribute to fulfilling the vision and mission of Laudato Si’. This collective pledge will be delivered to COP30 as a Laudato Si’ ‘Peoples’ Determined Commitment’ - a PDC if you like - which can stand alongside the official NDCs prepared by countries and contribute to the Global Ethical Stocktake.
Finally, I was appointed into my role as ED of Laudato Si’ Movement just weeks before Pope Francis died. I had the great honour of meeting him on the day of my appointment - hours before he was admitted to hospital. When I said goodbye, not knowing it was for the final time, he looked me in the eye and urged me to ‘vai avanti’ - ‘go ahead’. Some have asked me: will the vision of Laudato Si’ continue after Pope Francis? My answer to that is a resounding yes. Since Pope Francis passed, Pope Leo XIV has demonstrated his commitment to continue this mission through new initiatives such as the mass for Creation, the inauguration of the Borgo Laudato Si and attendance at our conference tomorrow. The passing of Pope Francis has energised our whole movement - we now feel a sacred duty to be a living legacy and to bring his leadership and commitment to our work. In the coming years, we will continue to raise hope everywhere as he directed us, with a spirit of joy and determination.
[01221-EN.01] [Original text: English]
[B0689-XX.02]