DA RAFFAELLO A LAURETI
Il restauro della Sala di Costantino
Ritorna alla luce la Sala di Costantino:
dopo dieci anni, completato il restauro della più grande
tra le Stanze di Raffaello
Comunicato stampa
Città del Vaticano, 23 giugno 2025 - In occasione dell’Anno Giubilare 2025, i Musei Vaticani annunciano il completamento del restauro integrale della Sala di Costantino, il più ampio e scenografico degli ambienti affrescati nel complesso delle Stanze di Raffaello.
Un progetto decennale – avviato nel marzo 2015 e conclusosi nel dicembre 2024 – che restituisce al pubblico e alla comunità scientifica un capolavoro della pittura rinascimentale, espressione dell’arte di Raffaello, della sua bottega e dei maestri che ne raccolsero l’eredità.
Un restauro epocale tra arte, scienza e visione
La presentazione alla stampa si terrà giovedì 26 giugno alle ore 8:15, alla presenza di Barbara Jatta, Direttore dei Musei Vaticani, Fabrizio Biferali, Curatore del Reparto per l’Arte dei secoli XV-XVI, Fabio Piacentini e Francesca Persegati del Laboratorio di Restauro Dipinti e Materiali Lignei, e Fabio Morresi, Responsabile del Gabinetto di Ricerche Scientifiche.
La Sala – concepita per ospitare cerimonie solenni e denominata in onore dell’imperatore Costantino, che con l’Editto di Milano (313 d.C.) concesse la libertà di culto ai cristiani – fu decorata in più fasi tra il pontificato di Leone X e quello di Sisto V.
Raffaello avviò i lavori, lasciando due straordinarie figure a olio su muro, la Comitas e la Iustitia. La sua bottega – guidata da Giulio Romano e Giovan Francesco Penni – realizzò i monumentali affreschi parietali (Visione della Croce, Battaglia di Ponte Milvio, Battesimo di Costantino, Donazione di Roma). Seguirono poi gli interventi di Sebastiano del Piombo e infine l’ardito e illusionistico Trionfo del cristianesimo sul paganesimo di Tommaso Laureti, completato nel tardo Cinquecento sulla volta.
«Oggi – ha dichiarato il Direttore Barbara Jatta – celebriamo non solo un traguardo di conservazione, ma anche una nuova possibilità di lettura critica e visiva di uno dei luoghi simbolo della pittura rinascimentale. La Sala di Costantino torna a essere un atlante figurativo di rara potenza narrativa e simbolica».
Un palinsesto figurativo tra pittura e illusione
Come ha spiegato Fabrizio Biferali, il restauro ha restituito piena leggibilità a tutte le componenti decorative: dalle due figure a olio di Raffaello ai grandi affreschi eseguiti dalla sua bottega, fino alla volta dipinta da Laureti, con l’impressionante arazzo illusorio al centro, capolavoro di prospettiva e invenzione scenica.
«Il pieno recupero delle iconografie della Sala di Costantino, dalle pareti alla volta, - racconta Biferali - consente oggi di poter meglio visualizzare in essa i cruciali passaggi storici che hanno caratterizzato la Chiesa di Roma nel Cinquecento: dai primi decenni, dominati dai due gloriosi papati medicei di Leone X e Clemente VII, ai decenni centrali di Paolo III Farnese e Paolo IV Carafa, segnati dalle novità del Concilio di Trento e della riforma della curia, fino al tramonto del secolo con i papati controriformistici di Gregorio XIII Boncompagni e Sisto V Peretti, durante i quali la decorazione fu completata».
Il maestro restauratore Fabio Piacentini ha sottolineato come la pulitura abbia riportato alla luce le cromie originali e permesso una nuova comprensione delle fasi esecutive e della stratificazione tecnica dell’opera.
«Il restauro è stato come sollevare un velo secolare: dietro la patina del tempo, ogni dettaglio ha ritrovato luce, profondità e significato. Raffaello, la sua bottega, Laureti… tutti di nuovo in dialogo visivo, dopo secoli di silenzio», ha dichiarato Piacentini.
Diagnostica avanzata e innovazione digitale
Determinante è stato il contributo del Gabinetto di Ricerche Scientifiche, diretto da Fabio Morresi, che ha condotto un’articolata campagna diagnostica con tecnologie d’avanguardia: riflettografia a 1900 nanometri, infrarosso in falsi colori, fluorescenza UV e analisi chimiche puntuali. L’intero ciclo è stato inoltre documentato con un modello tridimensionale basato su scansioni laser, oggi punto di riferimento per l’analisi integrata di grandi apparati decorativi.
«Le tecnologie ci hanno permesso – ha spiegato Morresi – di penetrare gli strati del tempo e restituire voce alla materia pittorica, evidenziando anche differenze esecutive significative che raccontano la complessità del cantiere rinascimentale».
Un risultato corale di alta competenza
Il risultato raggiunto è frutto di un lavoro di squadra esemplare tra storici dell’arte, restauratori, chimici, fisici e tecnologi. Una sinergia rara e virtuosa che ha permesso non solo il recupero materiale, ma anche una nuova comprensione storico-critica del cantiere decorativo più ambizioso dell’epoca post-raffaellesca.
Un nuovo racconto per il pubblico globale
Grazie a questo restauro, la Sala di Costantino torna a mostrarsi in tutta la sua ricchezza: una sinfonia visiva che attraversa decenni di storia dell’arte e che oggi, nel cuore del Vaticano, si offre come simbolo di rinascita, bellezza e conoscenza.
Programma
Presentazione alla stampa
"Il restauro della Sala di Costantino"
ORE 7:30: Ingresso da viale Vaticano
ORE 8:15: Inizio della presentazione
Intervengono:
Barbara Jatta, Direttore dei Musei e dei Beni Culturali
Fabrizio Biferali, Curatore Reparto per l’Arte dei secoli XV-XVI
Francesca Persegati e Fabio Piacentini, Laboratorio Restauro Dipinti e Materiali lignei
Fabio Morresi, Responsabile del Gabinetto di Ricerche Scientifiche applicate ai Beni Culturali
Modalità di accreditamento
I giornalisti e gli operatori media che intendono partecipare devono inviare richiesta alla Sala Stampa della Santa Sede attraverso il sistema di accreditamento on-line, all’indirizzo press.vatican.va/accreditamenti
Tutte le richieste dovranno pervenire entro 24 ore dall’evento.
Info: stampa.musei@scv.va